Non sopporto la vita di caserma, dormire con un branco di uomini che russano, non sopporto essere svegliato da un cazzone che suona la tromba, e non mi va di indossare una ruvida camicia verde-oliva. Ho la pelle molto sensibile.
A quell’epoca, il logorio interiore tipico del gioco d’azzardo – misto di avidità, paura e tensione nervosa – diventò intollerabile.
L’ultimo gradino ed ecco che tre figure alquanto spettrali apparvero davanti a noi. Una donna e un uomo, con al centro un bambino nella sua culla, sussurrano lentamente i nostri nomi…
Un relitto dormiente nelle acque cristalline della Grecia, a seguito di una esplorazione viene scosso e finalmente risvegliato dal sonno profondo in cui era caduto.
Sui muri distrutti, sulle colonne tagliate e abbattute, è discesa dolcemente col tempo un’intera collina, difendendo colla pietà dei pini le pietre salvate dalla furia degli uomini.
Qual è il tuo talento? -Costruisco castelli in aria grandissimi. – E poi? -Tappo le orecchie per non sentire il rumore che fanno crollando.
Nelle campagne di Camposanto la leggenda narra di una casa della morte dove, chiunque ci metta piede, viene colpito dalla maledizione del tristo mietitore.
Due altri enormi blocchi di cemento s’innalzano sulla città di Montegrotto. Scrutando l’orizzonte, s’interrogano sul perché i piccoli esseri di pelle e ossa non abitassero più le loro cavità….
Campi dappertutto, Campi sterminati che non finiscono mai, che s’accendono col fiorir dell’alba, E si spengono col calar del sol.
Ho camminato in un deserto. E ho pianto, “Ah, Dio, portami via da questo posto!” Una voce disse, “non è deserto”. Ho pianto e poi…. La sabbia, il calore, l’orizzonte vacante.” Una voce disse, “non è deserto”