Pochi giorni prima di affrontare l’ardua impresa della meditazione Vipassana nelle montagne della Thailandia, c’imbattiamo in un edificio governativo adibito a centro di meditazione.
Posizione
L’edificio governativo è situatato a pochi passi dall’entrata della prigione femminile abbandonata di Chiang Mai. Dando le spalle all’entrata dovrete semplicemente andare dritti attraversando la strada e, dopo una ventina di metri, alla vostra sinistra troverete questa nuovo edificio abbandonato.
Per entrare non ci saranno problemi, in quanto non esistono guardiani e l’entrata dalla porta posteriore è aperta.
Storia
Questo edificio è stato adibito a centro convegni fino al giorno in cui decisero di spostare la sede in un’altra zona di Chiang Mai e di cambiare il suo nome in “Teachers Savings and Credit Cooperative Limited Mai”.
Descrizione
A guardia dell’entrata due piccole statue: un Buddha e un’altra statua sempre relativa alla tradizione Buddista. Mentre cerchiamo di trovare l’entrata alcuni petali rosa si posano sulle nostre teste, spazzati via successivamente dalla leggera brezza.
Facciamo il giro passando a lato della struttura dove troviamo una porta aperta. Senza pensarci due volte entriamo… In quel momento sotto i nostri piedi troviamo centinaia di fotografie. Monaci, templi, cerimonie, alcuni soggetti e altre persone a noi sconosciute. Su uno scaffale giacciono inutilizzati alcuni libri in thailandese e dei manuali d’istruzione su come usare una Kodak.
Usciti da questa stanza entriamo in un corridoio dove appeso a un muro vediamo un calendario con l’anno 2555 (in Thailandia viene usato il calendario lunisolare utilizzato per le festività nelle comunità buddhiste).
In un’altra stanza troviamo un ombrello appeso a una trave, che dondola da una parte all’altra scandendo i minuti, le ore, i giorni e perfino i mesi.
Sparsi ovunque per la hall d’ingresso ci sono incensi, cuscini per la meditazione, statuette, altre foto, documenti e insegne. Appeso in una porta di legno un volantino che invita ad assistere a qualche incontro di muay thai.
Saliamo su per la scale dove ad aspettarci troviamo un cane. Purtroppo il fenomeno dei cani randagi in Thailandia è numeroso. Infatti non è raro trovarne qualcuno anche dentro qualche posto abbandonato. Appena ci vede scappa via, lasciandoci soli dentro a una stanza completamente vuota.
Separata da una sottile parete in legno, troviamo un’altra stanza con una lavagna al centro. La luce del sole che viene filtrata attraverso alcune saracinesche in legno riflette sul muro i bellissimi fiori rosa di cui l’edificio è attorniato.
Prima di raggiungere il secondo piano un cartello ci chiede gentilmente di toglierci le scarpe, suggerimento che non cogliamo con gioia. Un’altra sala si apre davanti a noi, più spaziosa delle altre. Probabile che qui tenessero le conferenze e parlassero al pubblico. In un angolo della stanza troviamo un ritratto di uno dei precedenti re della Thailandia, oramai defunto e succeduto a Rama X.
Dopo questa pausa dal sole cocente di mezzogiorno, ci avviamo verso l’uscita pronti ad assistere al primo giorno del capodanno cinese.