Ho camminato in un deserto.
E ho pianto,
“Ah, Dio, portami via da questo posto!”
Una voce disse, “non è deserto”.
Ho pianto e poi….
La sabbia, il calore, l’orizzonte vacante.”
Una voce disse, “non è deserto”
Locazione
Di nuovo Africa, di nuovo Marocco. Oggi Stalker si trova a M’hamid, un piccolo villaggio nella regione di Zagora, situato a 98 km da quest’ultima. È uno dei due posti in Marocco dove inizia il Sahara (un altro si trova a Merzouga).
Arrivando da Zagora attraverso l’unica strada esistente, sulla destra e poco prima del villaggio compare l’hotel abbandonato. Non preoccupatevi per la gente del luogo dato che, durante il giorno a causa del caldo terrificante, sono tutti a casa a sorseggiare il loro the alla menta:D.
Storia
Prima di essere un albergo l’hotel Iruqi apparteneva alle forze armate marocchine reali. Poi negli anni 90 molti turisti incominciano ad essere interessati a visitare il deserto e, per questo ragione, a M’Hamid cominciano ad apparire i primi hotel. L’Hotel Iruqui è proprio uno di questi. Il proprietario dell’albergo, di nome Abas, era un medico, sposato con una donna svizzera, nato a M’Hamid ma con genitori originari del Sahara Occidentale. Ma – quasi improvvisamente – nel 2007 decide di scappare in Svizzera alla ricerca di una vita migliore, lasciando così l’albergo al suo destino.
Descrizione
Il Sahara è tra i deserti più grandi del mondo, precisamente il più vasto deserto caldo della Terra.
35 gradi e nessuno per la strada. Caldo torrido, caldo angosciante assorbito lentamente dai vestiti, caldo che s’incunea dentro ed esce nuovamente come il gas di una pentola a pressione. La salvezza sono quegli unici spazi angusti dove l’ombra si nasconde dal sole. I Tuareg sapevano bene come e quando muoversi, d’altronde loro sono nati nel deserto. L’acqua per fortuna non ci manca e manca ancora poco per arrivare al distributore di benzina da dove poi faremo autostop per Zagora.
– Il deserto è un ambiente ostile, forse troppo per una coppia di giovani stranieri alle prime armi – dice Nastia, la mia compagna.
-Ah sarà perché sei Russa e, come è risaputo, dalle vostre parti è il freddo che la fa da padrone. Non sei abituata a un caldo del genere- rispondo io con voce secca.
Dopo un’ora di cammino intravediamo il distributore di benzina. Arrivati finalmente in città la situazione diventa più vivibile anche se di marocchini in giro nemmeno l’ombra. Quando il sole di mezzogiorno batte forte e dritto sulla nuca la cosa migliore da fare è starsene seduti, a casa e in compagnia di un bel the alla menta.
Pochi metri prima del nostro punto di partenza per l’autostop, alla nostra sinistra, un edificio abbandonato. Avvicinandomi vedo l’insegna: hotel Iriqui. Ah, finalmente qualcosa di abbandonato! Nastia aspettami qui all’ombra, io entro.
Entrato da una finestra lasciata aperta mi accorgo subito che ci sono altre due porte socchiuse a lato della struttura.
Sabbia ovunque: sopra il bancale della reception, sul pavimento, sugli infissi, nelle maniglie delle porte…
Al piano terra varie stanze da letto con due bagni e delle docce alla fine del corridoio. Anche lavandini e bidè sopraffatti dal vento del deserto, lasciano gocce di sabbia anziché d’acqua. Dall’altra parte dell’hotel, sempre al piano terra, la cucina e il magazzino. Tajine, piatti e posate rimangono a testimonianza del passato di una cucina marocchina. Nel magazzino, buttati alla rinfusa, ci sono scatoloni, tavoli e sedie.
Al di fuori due palme riposano una sopra l’altra, segno che il sole non concede tregua a nessuno. Una macchia nera incastrata nel muro giallastro mostra una porticina, con delle vecchie scale di legno che probabilmente portano a quello che un tempo era lo scantinato.
Al primo piano, salite le scale, mi ritrovo circondato da muri di color rossastro tipici delle zone del Sahara. A terra sedie bianche di plastica completamente non abbinabili a tutto il resto. Ahhhh quanto mi piacerebbe rilassarmi qui, all’ombra con un bel The alla menta…
Purtroppo il tempo ci chiama e sarebbe stato scortese farlo aspettare, per la sera dobbiamo raggiungere Marrakech