Nel cuore della provincia di Bologna, tra dolci colline e incantevoli villaggi, si trova una fabbrica di giostre abbandonata. Questa fabbrica, un tempo fiorente, è stata fonte di gioia e divertimento per generazioni di bambini. Tuttavia, con il passare degli anni, e l’affermarsi di altre forme di divertimento, la fabbrica cade lentamente in rovina per poi finire abbandonata.
L’incanto dietro il capannone
Sotto la fioca luce che filtra dai buchi del tetto del capannone si erge un’eterogenea collezione di animali fantastici. Tigri dal ruggito gelido, serpenti dagli occhietti vispi e rapaci in bilico su una trave rimangono sospesi in una danza, come se fossero stati catturati dal tempo stesso. Queste creature di legno, dipinte una volta con colori vivaci e adornate con dettagli intricati, sono diventate dei semplici resti delle tante giostre che abbellivano.
Le creature fantastiche prendono vita
In mezzo a queste creature fanno la loro comparsa anche dei personaggi di cartapesta, congelati in una perenne mascherata. Clown con sorrisi esagerati, giullari con cappelli stravaganti ed esseri fantastici che sembrano usciti dalle pagine di una fiaba condividono lo stesso palcoscenico. I loro colori sono sbiaditi e le loro forme sono diventate fragili, ma emanano ancora un senso di meraviglia e allegria.
Negli angoli del capannone riposano i trenini, con le ruote arrugginite e i binari invasi dalle erbacce. Un tempo scorrazzavano allegramente, trascinandosi dietro le risate dei bambini mentre correvano nei campi di qualche sagra.
Le nostre fiabe
Piccoli castelli e fortezze in miniatura che erano soliti ospitare cavalieri e damigelle in pericolo, si ergono come baluardi di un’epoca passata, in cui l’immaginazione e le fiabe rappresentavano gioia e spensieratezza per molti bambini. Le loro torrette, i merli e i ponti levatoi hanno subito il passare del tempo, ma invitavano ancora gli urbexer a esplorare i loro piccoli mondi.
La bellezza nell’abbandono
Nonostante il degrado e l’abbandono, questo luogo dimenticato parla, anche se con voce fioca. È come se i fantasmi delle risate e dell’allegria dei giorni passati indugiassero ancora, sussurrando storie d’incanto a chiunque volesse ascoltare.
Oggi la fabbrica di giostre abbandonata è diventata un santuario della nostalgia, un luogo dove i sogni dell’infanzia e la magia di un’epoca passata danzano ancora nell’ombra.
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