Il convento francescano-cappuccino di São Francisco do Monte è di costruzione medievale ed è stato rimaneggiato nei secoli XVI e XVIII modificando in modo significativo la sua struttura nel tentativo di conformarsi alle norme della Provincia di Conceição.
Viana do Castelo – abbandonata
Il Convento di São Francisco do Monte si trova nella parrocchia di Santa Maria Maior, nel comune e distretto di Viana do Castelo, in Portogallo. Si tratta di uno dei primi tre conventi dell’Ordine dei Frati Minori costruiti nel Paese, risalente alla fine del XIV secolo.
Nel corso della sua esistenza ha subito diversi ampliamenti, diventando infine un oratorio quando i suoi frati vengono trasferiti al Convento di Santo António dos Capuchos a Viana do Castelo nel 1625.
Tuttavia, dopo essere stato ricostruito nel 1751, viene lentamente abbandonato.
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Con l’estinzione degli ordini religiosi nel Paese (1834) e la conseguente alienazione dei suoi beni da parte dello Stato liberale, il convento viene acquistato all’asta pubblica dal visconte di Carreira. Nel XX secolo, il convento entra in uno stato di degrado e, nel 1987, l’ultimo proprietario decide di donarlo alla Santa Casa da Misericórdia de Viana do Castelo, che lo vende poi nel 2001 all’Istituto Politecnico di Viana do Castelo. Il processo di classificazione della proprietà è stato aperto tramite Dispaccio, emesso l’8 febbraio 2002.
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L’architettura del convento
Il convento di architettura religiosa gotica, manierista e barocca, è il primo eretto a Viana e il terzo dell’Ordine Francescano Osservante in Portogallo, di origine medievale, di cui esistono ancora gli archi, la struttura del campanile, la facciata e la cornice che sostiene il cornicione della cappella principale.
Nonostante il suo abbandono, conserva ancora alcune caratteristiche architettoniche, alcune delle quali uniche nella Provincia di Conceição e nel mondo cappuccino, come l’esistenza di una galilea perpendicolare alla chiesa con accesso attraverso archi simile all’infermeria del Convento di Santo António de Viana, inducendo a credere che si tratti di un’opera dello stesso maestro, Manuel Pinto Vilalobos.
Il portale principale nella facciata laterale è decorato con lesene laterali e rifiniture in trabeazione e frontone a spioventi. Nel cortile dell’ingresso principale si trova una croce, classificata come bene di interesse pubblico. Due delle quattro cappelle laterali sono state trasformate, nel XVII secolo, in cappelle laterali, con la rimozione dei rispettivi archi e delle strutture retabli intagliate e dorate, disposte ad angolo, protette da una griglia metallica. Sul retro delle cappelle si trovano finti drappeggi dipinti, che incorniciano le immagini dei santi. La pittura della muratura dell’arco trionfale, di gusto rococò, era di ottima qualità, composte da figure umane, cartigli e motivi fitomorfi. La sacrestia presenta una nicchia e un grande cartiglio lobato che segnala la porta di accesso. L’atrio, a differenza degli altri conventi della Provincia, si trova sulla facciata posteriore del presbiterio, con accesso attraverso un imponente portico, della stessa epoca della galilea.
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