Una fusione tra lo stile liberty, neogotico, eclettico e neorinascimentale, una villa che ricorda più un luogo di culto massonico che un edificio residenziale.
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Appennino Bolognese
Siamo nell’appennino bolognese, a un’ora e mezza di macchina dal capoluogo emiliano. Immersi nel verde delle montagne ci imbattiamo in una figura alquanto bizzarra, quasi fosse una forchetta gigante innestata nel terreno. Nella villa si entra facilmente passando per una piccola apertura nel cancello d’entrata.
Villa del Cavaliere
Conosciuta anche come Villa del Cavaliere, Villino R. sembra sia stato abbandonato agli inizi del 2000. Il suo soprannome è dovuto a un finto certificato d’onorificenza di Cavaliere della Repubblica al proprietario, ora scomparso nel nulla.
Il padre degli attuali proprietari restaurò l’edificio nel 1969, con aggiunte di stanze e accessori. Morti il padre e la madre ereditarono la casa i figli, i quali abbandonarono l’edificio al suo destino. Ora gli eredi sembra gestiscano e siano proprietari di un’azienda leader nella vendita ed installazione di piccoli e grandi elettrodomestici.
Stile liberty, Eclettico o Chiesa massonica?
L’architettura, tra il liberty e l’eclettico, che lo caratterizza è un chiaro richiamo a quella della Rocchetta Mattei. Nei tempi passati erano presenti sotterranei che collegavano il castello alla villa.
Le guglie dei camini si avvicinano a un’architettura nordeuropea, con soffitto a cassettoni tipico di uno stile neorinascimentale. Finiture in legno e poltrone in pelle negli appartamenti al piano terra, più modesti altri nella parte retrostante, in prossimità della “forchetta”. Parte della proprietà sono un laghetto da pesca, una piscina, gabbie per diversi animali da cortile, deposito attrezzi.
Il Conte Mattei e l’Elettromeopatia
Il Villino R. fa parte dei 30 edifici fatti erigere dallo stesso Conte Cesare Mattei per ospitare i suoi assistiti. Personaggio storico di notevole rilevanza, ebbe contatti con la regina d’Inghilterra, la famiglia dello zar di Russia, Gioacchino Rossini, Papa Pio IX e venne anche citato ne “I fratelli Karamàzov” di Dostoevskji.
Il Conte trattava i suoi pazienti con una scienza di sua invenzione, l’Elettromeopatia. Medicina alternativa più praticata al mondo tra il 1870 e il 1930, Mattei cominciò a studiarne i suoi principi sulla scia delle controversie nate con i medici che avevano in cura la madre malata di carcinoma della mammella. Questa terapia medica, in una sorta di fusione tra omeopatia, fitoterapia, alchimia e magnetismo, consisteva nell’abbinamento di granuli medicati e liquidi detti “fluidi elettrici“, ristabilendo così l’equilibrio tra le due cariche elettriche corporee.
Intorno al 1880 questa pratica si diffuse a livello mondiale, con più di 100 centri di Elettromeopatia sparsi dall’Europa agli Stati Uniti, fino alla Cina.
Per chi volesse saperne di più lascio in descrizione due link:
http://www.gruppostudicesaremattei.com/2019/01/30/lelettromeopatia/
https://www.rocchettacesaremattei.it/cose-lelettromeopatia/
Rocchetta Mattei
Connesso a Villa Ventura esiste un edificio dalla stravagante e particolare architettura, eretta nella seconda metà dell’Ottocento per desiderio del conte Cesare Mattei.
La struttura del castello fiabesco fu modificata più volte dal conte durante la sua vita, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale da ricevimento e camere private che intreccia diversi stili, dal liberty al gotico, neomedievale e moresco.
Tra i richiami decorativi più evidenti troviamo quello all’Alhambra di Granada per il Cortile dei Leoni e quello alla Grande Moschea di Cordoba per la cappella dove il conte è sepolto.
Per la storia e l’architettura questo luogo ci ricorda molto il magico Castello di Sammezzano.
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