Alla ricerca degli aerei perduti, in mezzo a fango e neve, io e Giada, la mia compagna di viaggio, ci avventuriamo nei meandri di Monino.
Posizione
Gli edifici abbandonati si trovano a Monino, 150km da Mosca raggiungibile facilmente con 2 ore di elektricka. Attorno al Museo dell’Aeronautica Centrale si trovano vari edifici in disuso, anche se in alcuni rimane ancora il divieto d’accesso.
Descrizione
La nostra ricerca comincia dalla stazione dei treni, dove con il nostro russo stentato cerchiamo di farci capire e chiedere indicazioni riguardanti gli aerei abbandonati. Purtroppo, come già sospettavamo in precedenza, tutti ci indicano la strada per il museo.
Dopo aver fatto una capatina al supermercato, ci avviamo verso il museo dove speriamo di trovare qualche informazione. Per nostra sfortuna anche qui riceviamo solo un’infinita carrellata di parole in russo di cui non sappiamo nemmeno il significato.
“Uf, credo che non capiscano quello che realmente vogliamo visitare” penso tra me e me.
Detto ciò incominciamo a visitare i dintorni con l’ausilio (non accurato) delle mappe. Facciamo qualche passo indietro e ritorniamo nella strada principale. Arrivando al museo adocchiamo qualche edificio abbandonato. Facendoci strada tra i 30cm di neve raggiungiamo il primo casolare. Non appena metto piede dentro sento un rumore alquanto strano: un cane di grossa taglia si alza dalla stanza vicina e si avvicina a passo svelto. Io rimango ad osservarlo, nello stesso tempo estraggo la macchina fotografica dalla fodera per immortalare il momento. Lui però, quasi infastidito, prende la porta alla mia sinistra e se ne fugge via. Oltre al cane all’interno di questo edificio troviamo solo ruderi. Nell’altro stabile vicino ci aspetta un corridoio interminabile, con delle porte blu ai lati. Le stanze o sono ricoperte d’immondizia e neve, oppure di qualche scartoffia o di mobilia mangiata dall’umidità.
Passando a lato del museo e prendendo una via probabilmente privata, ci troviamo davanti a un cancello. In cirillico c’è scritto qualcosa relativo alla polizia e al divieto d’entrata. Decidiamo di aggirare l’ostacolo ed entrare da un’altra parte. Passiamo davanti a una specie di Murales, con la polizia che a 100 metri di distanza, oltre al cancello d’entrata, si ferma con la macchina. Proseguiamo come se non fosse successo niente.
All’interno di questo lotto ci sono altri casolari abbandonati, anch’essi sommersi dalla neve e silenziosi come la foresta che sta loro accanto. Condividono gli stessi momenti e le stesse emozioni. La loro reazione alla nostra visita è infatti alquanto inusuale per altrettanto inusuali visitatori.