Castello di Sammezzano

Mentre ero alla ricerca di diversi luoghi per il mio tour in autostop attorno l’Italia, capitai improvvisamente nella foto del castello di Sammezzano. Fu allora che realizzai di voler assolutamente andare a visitare questo magnifico posto. Stanze multicolori, motivi orientali e intricati, giochi iridescenti di vetri colorati che si arrampicano sulle pareti. Sembrava proprio di essere in un sogno!

La realtà che oggi andremo a scoprire assieme è custodita dentro le quattro mura marmoree di questo splendido castello.

Posizione

Il castello si trova nella piccola città italiana di Leccio, a soli 30 km da Firenze. Il castello si erge sopra una collina e per raggiungerlo si deve camminare per un chilometro e mezzo attraverso il bellissimo parco che lo circonda. Per semplificare il tutto si può semplicemente seguire la mappa che abbiamo aggiunto alla fine dell’articolo.

INel 2013 il Comitato FPXA (Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona) ha iniziato a organizzare ogni anno diverse escursioni all’interno del castello.
Girano voci che i biglietti siano stati “venduti” quasi immediatamente: l’ultima apertura per una giornata intera di visita guidata (750 posti in totale) è stata prenotata in soli 27 secondi!

Il castello dall’esterno

Non esiste modo di entrare, a meno che tu non sia una celebrità o una persona che abbia abbastanza soldi da permettersi un tour privato.
Noi stalker invece abbiamo optato per l’opzione “entrata illegale”.

Per introfularci decidiamo di agire come Pietro il Grande, cioè creare l’entrata! Il coltello che abbiamo portato con noi ci aiuta a tagliare il vetro e formare un buco all’interno della finestra. Il pannello di plastica che blocca ciò che era stato rotto in precedenza da qualcun altro si taglia quasi fosse burro.

Storia

Internet ci ha fornito molte informazioni contraddittorie riguardo alla storia di Sammezzano anche se in una cosa tutte erano d’accordo: lo storia di questo magnifico posto inizia nell’VIII secolo.

Ricche e influenti personalità si sono contese e hanno posseduto questa proprietà in diversi periodi. Tra questi ricordiamo i Medici, la cui proprietà passò nel XVII alla famiglia Ximenes d’Aragon, e come il sito del castello dichiara esplicitamente, costruì l‘edificio principale (anche se molti altri siti affermano erroneamente che il castello fu costruito nel 780).

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Una cosa è sicura, l’attuale aspetto che incanta chiunque è stato realizzato da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona. Nonostante Ferdinando non abbia avuto una grande educazione, fu una specie di Tony Stark del suo tempo – un ingegnere, interprete, intellettuale, filantropo e allo stesso tempo politico, bibliofilo, un architetto e conoscitore della Divina Commedia. Il marchese, con grande attenzione e rispetto per la cultura orientale e traendo ispirazione dal palazzo arabo dell’Alhambra in Spagna, decise di costruire il suo castello in stile moresco. A tutto ciò dedicò 45 anni della sua vita.

45 anni per construire questa belezza!

Unico è il design di ogni singola stanza del castello. Ad esempio al centro della Sala Bianca esisteva una fontana da cui partivano a fiore altre otto piccole fontane.

La Sala Bianca

La stanza è progettata in modo che quando il sole tramonta vada a colpire le vetrate rosse, macchiando le bianche pareti di un rosso scarlatto. Durante il solstizio d’estate, i raggi sembrano all’opposto “lavare” le pareti della sala, lasciando il visitatore in un cerchio di luce abbagliante.

Una piccola fiaba
La Sala della Musica

Sui tre lati della Sala della Musica a due piani ci sono dei balconi, da dove la musica viene irradiata attraverso tutto il castello.

La sala più colorata di Sammezzano, che provoca pensieri sulle strane dipendenze del suo creatore, porta meritatamente il nome di “pavone”. Il Marchese ha dedicato questa stanza a Dante e nasconde qui un enigma, il cui indizio si trova all’interno dell’eredità poetica del poeta italiano.

Ferdinando era un personaggio che andava oltre il suo tempo: come gli utenti di Facebook scrivono nella loro bacheca, egli riuscì a fissare i suoi pensieri sulle mura del castello.

“Coloro che sono intelligenti, istruiti e degni, alla fine, ricevono un meritato riconoscimento” – inciso nell’atrio. “Non importa quanti soldi hai. Non importa quanti di loro siano, incontrerai comunque difficoltà e ostacoli che dovranno essere superati. E i soldi qui non ti aiuteranno “, – è inciso in un’altra stanza del castello.

La stanza con diverse citazione incise nei muri

Gli ospiti del castello potevano facilmente riconoscere chi erano i veri oppositori del marchese. “Il governo italiano è inutile, ma ancora peggio è la consapevolezza di avere un governo come lo meritiamo”, disse rabbiosamente nella sala fumatori. “Siamo contro tutti, e tutti sono contro di noi”, ha detto Ferdinando, era il motto della sua vita politica.

Ci sono anche altre citazioni interessanti che possono dirci di più su Ferdinando.

“La folla mi fischia, ma io ci sputo sopra”, “I cani abbaiano sempre contro un leone”, “Ogni persona che si sente veramente forte è sola in questo mondo.” Ironia della sorte, queste note possono essere lette nella cosiddetta sala degli amanti.

“Virtus in medio”

Riguardo la storia del castello si può trovare poco niente. Durante la seconda guerra mondiale, qui ergeva un ospedale e alla fine degli anni ’70 venne costruito un hotel a 18 stanze. Nel castello venivano celebrati matrimoni e feste in continuazione.

Cosa è rimasto dell’hotel

Nel 1999, il proprietario dell’hotel finì in bancarotta e il castello rimase abbandonato fino al 2013, fino a quando i membri del municipio locale organizzarono un comitato dell’FPXA in onore del 200 ° anniversario di Ferdinando per salvare il castello.

Descrizione 

Le informazioni che abbiamo ottenuto da altri stalker sono state alquanto sconvolgenti: qualcuno ci ha detto che per penetrare all’interno del castello era necessario essere ben allenati ed avere buone abilità fisiche, altri invece hanno lasciato perdere senza nemmeno provar ad entrare. E tra non molto proprio io, con le mie scarpe unte di fango, sarò in mezzo a questo splendore e partecipe all’esplorazione di uno dei posti abbandonati più meravigliosi di sempre.

Era solo un sogno?Pertanto al mattino, quando eravamo sul punto di lasciare Firenze e trovare un posto conveniente per fare l’autostop verso Roma, il mio compagno di viaggio mi convinse anche se di poco a far tappa per la nostra destinazione. E fu così che un paio d’ore più tardi ci ritroviamo a salire su per la collina e a nascondere gli zaini dentro dei cespugli vicino all’entrata principale.

La sua facciata, a dire il vero, non c’impressionò più di tanto . Era difficile da credere che questo edificio color mattone nascondesse 365 stanze, descritte dai numerosi articoli.

Ma una volta dentro tutto cambia e finalmente ci catapultiamo nella fiaba orientale.

Non riuscivamo a capire se c’erano davvero 365 stanze nel castello, ma passiamo quattro ore a fotografare solo il secondo e il terzo piano (al primo piano abbiamo deciso di non andare per colpa degli allarmi). Quando abbiamo trovato la forza di fermarci, erano già le cinque di sera. Stavamo aspettando una spiacevole sorpresa: il castello era circondato da turisti in ogni suo angolo. Tra noi e noi pensiamo: stupidi noi che abbiamo deciso di introfularci proprio di domenica. Non avevamo alcuna intenzione di uscire dal buco di plastica che poco prima avevamo creato, sotto gli occhi increduli di qualche cinese o delle telecamere. Così abbiamo deciso di aprire una finestra nella parte più remota del castello per teletrasportarci a terra, dove rimaniamo per i trenta secondi seguenti.

Mescolati con la folla ci sentiamo orgogliosi: a differenza degli altri, abbiamo visto con i nostri stessi occhi il cuore pulsante di Sammezzano.

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Sulla mapa

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